Le posate? Ora le usa anche Ale!
Il rientro dalle vacanze è stato piuttosto burrascoso. L'interruzione della terapia e la leggera routine vacanziera hanno di fatto bloccato quel circolo virtuoso di apprendimento che avevano così duramente consolidato.
Solita ansia di mamma, forse, ma ho il timore che le bimbe abbiano fatto qualche passo indietro e soprattutto, come al solito, di non aver fatto abbastanza.
Lunedì, primo giorno di terapia dopo lo stop, Alessandra torna dalla Fondazione Peppino Scoppa con una piacevole novità. Una sorpresa, a voler essere precisi.
"Alessandra ha mangiato da sola con il cucchiaio", mi dicono le terapiste e mi mostrano un video che attesta ciò che la mia mente stenta a credere...la mia piccola pigrotta compie un gesto semplice ma nello stesso tempo così complicato (fino a ora) per lei che mi commuovo.
A cena, ovviamente, seguendo le istruzioni ricevute ci provo anche io e l'affamata mangia la pasta, il prosciutto e poi l'uva con la forchetta. Io infilzo il cibo e poi lascio Alessandra totalmente libera: lei impugna la forchettina colorata, la dirige verso la bocca (spalancata!), vi intruduce il cibo e se lo gusta soddisfatta. E così via, come se lo avesse sempre fatto!
Siamo felici e la premiamo a ogni boccone con un meritato "bravissima" (proprio come fanno le terapiste) e lei ci guarda con quelli occhietti incantevoli e la bocca sporca di salsa...non c'è premio più grande! In un attimo cancello dalla mie mente tanti brutti pensieri e tante preoccupazioni.
Federica, seduta di fronte a lei al loro tavolino, osserva la scena con molta attenzione.
Ha notato che Alessandra (che in vacanza ha imparato a chiamare "bimba" e "Assandra") sta facendo qualcosa di diverso dal solito. E' un po' gelosa, però, delle maggiori attenzioni che la sorella riceve e dei continui "bravissima" che il papà, la nonna oppure io le rivolgiamo. Non è un caso, mi sa, che per due giorni successivi non abbia mangiato tutto e si sia rifiutata di farlo in autonomia, preferendo essere imboccata come avveniva un mesetto fa.
Un aspetto di cui dobbiamo tenere conto e che deve farci riflettere anche sul peso che il rapporto tra sorelle ha sul suo sviluppo.
