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La prima terapia a casa


Le abilità devono poter essere apprese nelle diverse situazioni in cui il bambino normalmente si trova e sviluppate non solo con i terapisti ma con tutte le persone con cui viene in contatto.

Questo è uno dei presupposti dell'ABA e quindi tappa obbligata per la terapia extramuraria non può che essere...casa.

Non senza un po' di ansia questa mattina attendevo insieme a Alessandra, che ignorava di dover "lavorare" anche qui, l'arrivo della terapista tra le pareti domestiche.

Ma fare gli esercizi fuori dal centro di riabilitazione, imparare a vivere in modo diverso il contesto quotidiano è tutto: queste 3 ore sono state fondamentali per capire quanto lavoro ci sia da fare e come poter aiutare al meglio Alessandra proprio a partire dai quei semplici gesti e atteggiamenti che diamo per scontati e che invece vanno fin da subito restrutturati.

E' dura.

Mi sono detta di voler essere sincera e sarebbe del resto stupido fare il contrario proprio in un blog personale che probabilmente non verrà letto da nessuno...questo momento è difficile da affrontare. O meglio lo diventa se si vede l'ingresso di un tecnico ABA in casa come un'intrusione o come la possibilità di un giudizio sul proprio operato di genitore.

La realtà è ben diversa.

La terapia ABA vuole ridefinire in modo nuovo il rapporto del bambino con il mondo, rifondarlo nella convinzione di poter costruire una relazione funzionale con oggetti e persone (una relazione mancante del tutto oppure carente).

Per fare ciò occorre agire anche a casa, il primo ambiente in assoluto con cui il bambino è entrato in contatto nella sua vita e nel quale sperimenta quotidianamente il gioco, il rapporto con il cibo, la nanna e via di seguito.


Su cosa ha lavorato Alessandra oggi?

In scia con il programma seguito presso la Fondazione Peppino Scoppa con le sue tre terapiste ABA Antonella Gargano (logopedista), Valeria Rizzano (psicomotricista) e Giovanna Scoppa (analista comportamentale psicologa), Alessandra ha lavorato sul controllo sfinterico e sull'alimentazione (sta imparando, con ottimi risultati, a mangiare a pezzetti e con posate diverse dal solito).

Inoltre, è stato introdotto un nuovo iter per la nanna...Ale ha iniziato a prendere confidenza con il lettino dei grandi grazie agli amati "rinforzo" e "prompt".


Salutiamo Giovanna Scoppa che oggi ha seguito Alessandra nella terapia extramuraria : ora abbiamo degli esercizi da ripetere, delle abitudini da abolire e tanta voglia di uscire dal guscio.

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